MANIFESTO

COORDINAMENTO MARCHE PRIDE

 

Marche Pride 2024 – Loud&Proud / Fierə di essere

 

  • Introduzione
  • Lotta all’omolesbobitransfobia
  • Genitorialità
  • Legge 194 e interruzione di gravidanza
  • Persone trans*
  • Disabilità e abilismo
  • Grassofobia e corpi non conformi
  • Legge su eutanasia e suicidio assistito
  • Salute mentale
  • Non monogamie
  • Conflitti nel mondo
  • Clima
  • Antispecismo e alternative alimentari
  • Linguaggio inclusivo
  • Diritto di voto
  • Le Marche

 

Introduzione:

In tutto il mondo occidentale il conservatorismo e il capitalismo con i colpi di coda di un sistema che non funziona più spingono la loro marcia retorica reazionaria contro i diritti delle donne, della comunità LGBTQIA+, delle persone con background migratorio e non solo.
 Dagli Stati Uniti con le leggi contro i percorsi per l’affermazione di genere delle persone trans* e contro l’arte drag, all’Ungheria che vuole cancellare l’esistenza pubblica della comunità queer al movimento TERF che porta avanti un femminismo da salotto borghese che esclude le donne trans* e la possibilità di autodeterminarsi da parte di tutte le donne.

 

L’Italia con la sua prima Presidente del Consiglio donna non fa eccezione.


Tra tentativi di introdurre la capacità giuridica del feto e gli attacchi alle famiglie arcobaleno sfruttando le Procure nel tentativo di escludere giuridicamente il genitore non biologico dai documenti.


Senza dimenticare il tentativo di rendere la GPA (gestazione per altrə) un reato universale senza promuovere nessun tipo di confronto serio sul tema e il mettere in discussione il rilascio della protezione umanitaria per le persone con background migratorio queer che lasciano il proprio Paese in quanto perseguite come criminali sulla base di leggi retrograde o socialmente emarginatə con violenze che rimangono impunite.

Non possiamo rimanere silenti davanti alla quantità di femminicidi e reati violenti che avvengono anche nel nostro Paese: l’omicida è davvero figlio del patriarcato.
I dati rilevano una situazione di estrema crisi: una donna uccisa ogni tre giorni.

Oltre allo sviluppo di percorsi che mirino a prevenire fenomeni di questo tipo è necessario rafforzare i percorsi esistenti di aiuto per le donne o persone socializzate come donne minacciate e stalkerizzate.

 

Nelle piazze scendiamo con i nostri corpi, le nostre storie e la nostra fiducia nei valori della libertà e dell’autodeterminazione di ogni persona.

Noi vogliamo tutto. E non indietreggiamo di un passo.

Quest’anno il manifesto del Marche Pride sarà diviso in punti, per rendere più accessibile e comprensibile il documento il quale tenta di racchiudere in modo sintetico quelle che sono le istanze della nostra comunità.

 

Lotta all’omolesbobitransfobia: Dopo il triste spettacolo a cui abbiamo assistito con l’affossamento del DDL Zan, primo tentativo da vent’anni di contrastare legislativamente i fenomeni omolesbobitransfobici in Italia, chiediamo a gran voce una legge apposita che non lasci indietro nessunə e che preveda una completa educazione sessuale ed affettiva nelle scuole per prevenire i fenomeni violenti che interessano la nostra comunità.

 

Genitorialità: Vogliamo eguali diritti genitoriali in fatto di riconoscimento alla nascita e possibilità di adozione per coppie omoaffettive e persone single.
Vogliamo un confronto sulla GPA (gestazione per altrə) e sulla PMA (procreazione medicalmente assistita) guardando alle legislazioni estere che consentono tali pratiche, così da superare proposte allarmiste e faziose come il DDL Varchi per poi poter costruire un percorso propositivo per giungere a un’introduzione anche nel nostro ordinamento, assicurando garanzie e tutele a tutte le parti coinvolte.
Vogliamo inoltre manifestare il nostro supporto alle famiglie omogenitoriali di Padova: alle mamme, per l’inumanità dell’esclusione delle madri non naturali dai documenti di figlie e figli; e alle bambine e ai bambini che per biechi giochi politici rischiano di vedersi strappare una parte fondamentale di identità.

 

Legge 194 e interruzione di gravidanza: Il Marche Pride sostiene le azioni legali che hanno portato Molto+di194 – Rete femminista Marche assieme a tante altre associazioni a diffidare la Regione Marche per non aver adottato le linee di indirizzo del Ministero della Salute intorno l’utilizzo della pillola RU486 per l’aborto farmacologico.


Di fatto chi guida la Regione sta tentando di rendere più difficile l’accesso all’IVG (interruzione volontaria di gravidanza) alle donne ed a tutte le altre persone gestanti.


L’aborto è un diritto faticosamente acquisito ed abbiamo tutta l’intenzione di difenderlo.

Per questo chiediamo venga immediatamente bloccato l’emendamento di FdI che prevede che possano entrare nei consultori anche enti del terzo settore che abbiano maturato esperienza in sostegno alla maternità, seppur non qualificatə, permettendo così l’accesso anche ad associazioni antiabortiste. Con questo si sta chiaramente trovando un metodo per ostacolare la legge 194 seppur senza toccarla direttamente. Chiediamo urgentemente che le associazioni antiabortiste,  in quanto non imparziali, non possano operare né intervenire all’interno dei consultori, strutture neutre e laiche.

 

Persone trans*: Sentiamo l’esigenza di sensibilizzare la società civile e le Istituzioni affinché venga colmato il vuoto di servizi dedicati alle persone trans*.


La legge 164 del 1982 è datata e ormai inadeguata.


Essa non consente l’autodeterminazione di tutte le persone trans* ed è fortemente discriminatoria per le persone non binarie e intersessuali.


Chiediamo, perciò, che l’iter burocratico relativo alla rettifica dei documenti divenga una mera procedura amministrativa, così che ciascunə veda riconosciutə il proprio diritto ad esistere nel genere di elezione.


Chiediamo che i percorsi di affermazione di genere vengano seguiti, in ambito sanitario, gratuitamente e da strutture pubbliche.


Chiediamo l’accesso gratuito agli ormoni.


Chiediamo, inoltre, che il personale medico sia preparato ad accogliere e tutelare al meglio la salute e il benessere delle persone trans* sia medicalizzate che non.


È giunto il momento di chiedere con maggiore forza il diritto all’autodeterminazione, il diritto ad esistere nell’identità che ogni persona sente come propria e a vederla riconosciuta giuridicamente, fisicamente e socialmente, superando la dicotomia maschile/femminile.



Chiediamo che venga garantito il diritto al lavoro e ad un reddito che permetta una qualità di vita consona e soddisfacente.


Abbiamo bisogno di veder riconosciute le carriere alias nelle scuole e nel mondo del lavoro e riteniamo indispensabile che la società civile venga adeguatamente informata e formata al fine di superare ogni tipo di discriminazione e di stereotipo.


Aspiriamo ad una società che non discrimini, che non voglia regolare i corpi e calpestare i diritti, nella quale le lotte per un progetto comune siano condivise da tuttə.


Vogliamo una società che guardi al non binarismo non con sospetto ma come una risorsa preziosa, capace di liberarci dall’etero-cis-patriarcato e da una mentalità che troppo spesso divide e genera violenza, procurando nocumento ad ogni corpo, trans* e cis, incatenato in continue performance di genere.


Desideriamo un mondo che rigetti la rigidità degli stereotipi di genere, spesso tossici e opprimenti, che incatenano corpi e menti a ruoli prestabiliti e ne limitano la libertà di espressione; un mondo che lasci spazio ad empatia e rispetto reciproco, nel quale si possa imparare ad aprirsi e ad accogliere tutto ciò che esce dai binari come parte dell’esperienza umana.

 

Disabilità e abilismo: La lotta all’abilismo contro ogni forma di discriminazione e pregiudizio nei confronti delle persone con disabilità, è per noi una priorità, oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali che spesso impediscono alle persone con disabilità di vivere pienamente la propria vita.


Devono essere garantite e tutelate le persone con disabilità per quanto riguarda il diritto ad avere una vita indipendente per acquisire autodeterminazione e piena inclusione sociale, per abbattere ogni forma di istituzionalizzazione che spesso ghettizza la persona con disabilità in contesti isolati come le strutture residenziali.


Vogliamo che le persone con disabilità abbiano la possibilità di esprimere liberamente il proprio corpo e il proprio orientamento sessuale, perché molto spesso subiscono doppie discriminazioni che portano la persona ad avere difficoltà relazionali e psico-emotive.


Chiediamo di istituire anche in Italia, la figura dell’assistente sessuale per le persone con disabilità (O.E.A.S. Operatore all’emotività, all’affettività e alla sessualità) che attraverso la sua professionalità supporta le persone con disabilità nello sperimentare l’erotismo e la sessualità.


Persone formatə da un punto di vista teorico e psico-corporeo sui temi della sessualità che permette di aiutare le persone con disabilità fisico-motoria e/o psichico/cognitiva a vivere un’esperienza erotica, sensuale e/o sessuale. 
È una nostra priorità per garantire libertà di scelta alla persona con disabilità che altrimenti potrebbe vivere in maniera difficoltosa questo aspetto importante per ogni essere umano.

 

Grassofobia e corpi non conformi: La società in cui viviamo è per lo più rappresentata da una sola idea di corpo, quella che poi è ideologicamente diventata lo stereotipo ideale di canone estetico di bellezza socialmente.
Magrə, muscolosə, altə, pelle liscia, bel sorriso.

Il mondo non è realmente così!
Chiediamo che si rifletta sulla rappresentazione di tutte le persone, a partire dalle immagini pubblicitarie per arrivare a modellə e atletə.
Chiediamo che i corpi non conformi non vengano ghettizzati, che le persone possano essere incluse non in categorie a parte ma ovunque come normalità, lo chiediamo per l’accettazione sociale dei corpi non conformi rivendicando l’esigenza di un’aggravante in caso di episodi di violenza, fisica e non, causati dalla non conformità!

 

Legge su eutanasia e suicidio assistito: chiediamo l’approvazione di una legge che garantisca allə cittadinə anche il diritto alla libera scelta ed all’autodeterminazione per quanto riguarda il fine vita, affinché porre fine ad agonie prolungate e ad accanimento terapeutico diventi una possibilità concreta.

 

Salute mentale: chiediamo che venga riconosciuto il diritto di tuttə ad accedere a percorsi di accoglienza e sostegno psicologico.
Chiediamo che venga riconosciuto il diritto ad unə psicologə di base e, inoltre, chiediamo che vengano introdotti nel percorso di laurea e nei corsi di aggiornamento una formazione specifica per il supporto a pazienti LGBTQIA+.

 

Non monogamie: Desideriamo che si prenda consapevolezza sul concetto dominante di coppia e che si realizzi una destrutturazione di questo pilastro ad oggi angusto per numerose persone.
Chiediamo una riforma del diritto di famiglia che porti alla luce i rapporti di mutua assistenza tra le persone senza i vincoli stringenti degli istituti ad oggi riconosciuti.
Desideriamo il riconoscimento giuridico e la tutela delle relazioni poliamorose e non monogame.
Questo riconoscimento deve puntare a garantire l’esercizio dei diritti civili di tutte le componenti delle relazioni non monogame oltre allo loro piena dignità sociale quali forme di solidarietà e affetto di tipo familiare. 

 

Conflitti nel mondo: Manifestiamo per la fine di tutte le guerre con grande rispetto per l’autodeterminazione dei popoli riconoscendo il diritto di difendersi ed invitando le parti in causa in ogni guerra a trovare soluzioni pacifiche di risoluzioni dei conflitti. 

Manifestiamo per chiedere la fine del genocidio perpetrato dallo stato israeliano ai danni del popolo palestinese.

Chiediamo di fermare l’imponente moto di disinformazione, censura  ed omissione che i  media stanno applicando a tutela degli interessi politici e commerciali anche del nostro Paese.

Pretendiamo che i soldi utilizzati nei conflitti vengano riversati sulla sanità così da invertire il percorso di privatizzazione, per progetti di utilità sociale, per contrastare il cambiamento climatico.

 

Clima: Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad effetti devastanti del cambiamento climatico, con fenomeni meteorologici sempre più estremi.


Esprimiamo tutto il nostro supporto alle famiglie che hanno perso affetti ed a chi ha subito danni fisici, psicologici ed economici dopo uno di questi fenomeni.


Sappiamo quanto tutto ciò sia responsabilità dell’inquinamento antropico e anche noi lottiamo per rendere i nostri comportamenti ecologicamente sostenibili per garantire un futuro vivibile alle nuove generazioni. 

 

Antispecismo e alternative alimentari: Sosteniamo tutte le forme di esistenza umane e non umane e desideriamo l’uguaglianza per tutti gli esseri senzienti.

Anche per questo chiediamo maggiori alternative da mettere nelle nostre tavole e che si crei una maggiore consapevolezza sui meccanismi che portano le persone a consumare carne e derivati animali.

Pretendiamo che venga messo fine al finanziamento pubblico agli allevamenti e desideriamo vedere la scomparsa dei luoghi in cui gli animali vengono allevati nel nome del profitto e dello sfruttamento.

Chiediamo che si spinga per l’inserimento di una percentuale minima di prodotti veg tra cui scegliere.
Rivendichiamo quest’obbligatorietà per l’inclusione delle persone che mettono in atto stili di vita consapevoli e paralleli, per sensibilizzare e normalizzare l’utilizzo di prodotti non derivanti da esseri senzienti, per poter ridurre l’inquinamento causato dalla produzione di prodotti di origine animali. 

 

Linguaggio inclusivo: In questo documento e nella prassi della nostra lotta politica continuiamo a praticare la libertà ed il diritto all’autodeterminazione anche tramite l’utilizzo di un linguaggio ampio, atto a scardinare il binarismo di genere della nostra cultura.

Le varie soluzioni adottate, dall’uso dell’asterisco allo schwa fino all’utilizzo della desinenza –u sono tutte delle “prove pratiche” e non delle regole imposte.


 

Diritto di voto: Chiediamo il diritto di voto per qualsiasi cittadinə anche al di fuori del proprio comune di residenza.
Chiediamo che si possa esprimere il voto ovunque, anche digitalmente tramite identità digitale o altri strumenti utili a garantire l’accesso a questo diritto fondamentale a persone con disabilità motoria, spesso impossibilitate nell’essere accompagnate o che risiedono in luoghi dove non esistono mezzi pubblici o comunque non accessibili e che permetta anche alle persone fuorisede di esercitare il diritto garantito dalla Costituzione.

 

Le Marche: In questo 2024 abbiamo scelto di continuare a portare avanti la nostra battaglia per i diritti umani, civili e sociali e di sottolineare l’importanza dei desideri e del piacere.
Vogliamo rimarcare il diritto a realizzare i nostri desideri, alla possibilità di scegliere quello che meglio riteniamo adatto a noi stessə nella vita.

Il diritto alla possibilità è l’umana libertà.

Resistiamo orgogliose e a voce alta.

Quest’anno la giornata conclusiva del Marche Pride sarà ad Ancona il 22 giugno.

Il nostro è un Pride che ha l’ambizione di rappresentare e unire tutta la comunità delle Marche, muovendosi all’interno della Regione e toccando diversi territori, sia con gli eventi nei mesi precedenti, sia con il corteo finale.

Dopo una prima edizione nel 2019 ad Ancona, quella online nel pieno della pandemia da Covid nel 2020, quella stanziale ad Ancona nel 2021 per poi tornare ad occupare lo spazio pubblico a Pesaro nel 2022, ci siamo spostatə a Civitanova Marche nel 2023.

Quest’anno l’orgoglio della comunità LGBTQIA+ torna nel Capoluogo di Regione per lanciare un messaggio forte alla politica:
non permetteremo che ci vengano tolti cultura, libertà, spazi e voce.

 

We are loud, We are proud!